Quota 100 e Reddito di Cittadinanza, meno richieste del previsto. Il governo si ritrova con un tesoretto ma non sa come spenderlo.
Dopo l’entrata in vigore di Quota 100 e Reddito di Cittadinanza, provvedimenti bandiera di Lega e Movimento Cinque Stelle, per il governo emergono due notizie. Una buona e una cattiva. Iniziamo dalla seconda…
Quota 100 e Reddito di Cittadinanza: richieste inferiori alle aspettative
La cattiva notizia è che le richieste per Quota 100 e Reddito di Cittadinanza sono state inferiori rispetto alle aspettative. Questo aspetto non può far sorridere Salvini e Di Maio per almeno due motivi.
Si tratta di alcuni dei principali cavalli di battaglia delle due forze politiche ma evidentemente sono decisamente meno popolari del previsto.
La Lega ha avuto la conferma di essere stata scelta dagli elettori più per la questione migranti (sicurezza) che per i temi economici, mentre il Movimento Cinque Stelle, alla luce del calo nei sondaggi, forse deve ancora capire i suoi temi forti.
Il secondo aspetto negativo è che Quota 100 e RdC sono le manovre principali adottate dal governo per rimettere i soldi in taca ai cittadini nella speranza che migliorino le proprie condizioni di vita e che tornino a spendere rimettendo in moto l’economia. Il grave sospetto è che ora si debba rivedere tutto nuovamente al ribasso per quanto riguarda le stime di crescita.
Un tesoretto divide il governo
La buona notizia in questa situazione è che il governo si ritrova tra le mani un tesoretto fatto dei fondi stanziati e non investiti per i due provvedimenti.
Solo dal Reddito di Cittadinanza, come riferito da il Sole 24 Ore, dovrebbero avanzare 850 milioni di euro circa.
Ma come spendere questi soldi? E qui si divide il governo. I pentastellati pensano a nuove misure dedicate alle famiglie, mentre la Lega avrebbe un piano ben diverso che parte dalla Flat Tax. E non è da escludere che Tria possa avere un’idea diversa dalle prime due.